CE.LA.C.A. CENTRI LABORATORIO DI COMUNITA’ PER ANZIANI
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Goal
CENTRI LABORATORIO DI COMUNITA’ PER ANZIANI
L'invecchiamento è un processo naturale che riguarda tutte le persone e che si sviluppa in modo differenziato
secondo i contesti familiari, culturali, sociali nei quali esso avviene.
In Italia vivono più di 10 milioni di ultrasessantacinquenni; moltissimi sono ancora una forte risorsa di
esperienza e capacità, anche se spesso non trovano sbocchi per essere valorizzati e sostenuti adeguatamente.
Per promuovere una visione positiva della persona anziana e potenziarne il ruolo, è necessaria una forte
diversificazione nell'offerta di servizi ed interventi, in particolare attraverso le associazioni ed i gruppi di
volontariato, anche di volontariato anziano, secondo principi di solidarietà tra generazioni diverse.
Le associazioni proponenti questo progetto considerano, con particolare riferimento all'articolo 3 della
Costituzione, compito della Repubblica promuovere e favorire attività di educazione lungo tutto il corso della
vita, al fine di mantenere e sviluppare le capacità conoscitive e attive, anche residue, delle persone. E' dirittodovere
di ogni cittadino, senza distinzione d'età, ampliare il proprio patrimonio di cultura, riconoscendo in
esso una condizione necessaria per vivere bene e in buona salute, per migliorare e ampliare le proprie
relazioni con gli altri e con la natura, per svolgere, anche al di fuori delle attività lavorative, in forma singola o
associata, un ruolo attivo sociale e di cittadinanza. In vista di ciò, è assicurata ai cittadini, la possibilità di
accedere a tutte le opportunità culturali e formative presenti nel territorio o fruibili attraverso le reti fisiche o
telematiche.
Questo è un progetto aperto a tutti ma rivolto prevalentemente agli anziani per favorire la loro integrazione
nella realtà socioculturale.
Il progetto si configura come lavoro di rete finalizzato a promuovere e ad avviare percorsi di interazione
positiva fra le diverse persone che vivono la città, trova il suo significato più profondo nella ricerca di
occasioni di incontro, di conoscenza reciproca e di collaborazione. Il suo intento non è tanto quello di
ricostruire un legame sociale debole e disarticolato quanto quello di creare le condizioni perché gli attori
sociali del luogo possano essi stessi ricomporlo.
INTRODUZIONE
L‟allungamento della vita dell‟uomo, fortemente cresciuto negli ultimi decenni nel nostro paese, obbliga ad
affrontate un problema non solo di alti contenuti sociali ma anche di grandi dimensioni. La crescita del
numero dei cittadini compresi nella terza età e le prospettive di aumento, legate al continuo allungamento
della vita, sono ormai certe. L‟ANAS, in collaborazione con l‟Symposium e l‟EBLA, conscie che una società
consapevole non può ignorare il problema e considerarlo secondario rispetto ai grandi temi dello sviluppo
complessivo della comunità, intendono operare nel campo dell‟assistenza e della cura e valorizzare l‟anziano
anche come risorsa, utile alla crescita ed allo sviluppo di tutta la società, cercando di operare non solo per gli
anzianio ma soprattutto con gli anziani. A fronte di una domanda consistente l‟offerta in Lucania può dirsi
buona ma necessita di maggiori “mezzi” per operare, fra cui una maggiore presenza di operatori per le attività
di supporto e soprattutto maggiori supporti scientifici. A partire dagli anni settanta in tutti i Paesi
industrializzati è stato lanciato un allarme: la popolazione anziana non soltanto era aumentata in maniera
considerevole, ma nel futuro il fenomeno si sarebbe accentuato in maniera tale da imporre alla società
problemi non indifferenti in termini di assistenza sanitaria e di problematiche sociali. Esso è riconducibile sia
alla natalità, che nello scorso secolo si è ridotta di un terzo, sia all'allungamento della vita media che è
raddoppiata. Nonostante i grandi interventi adottati soprattutto in alcuni paesi, il fenomeno è ancora di estrema
importanza e merita di essere trattato con alta priorità. Inoltre, in questo nuovo millennio è doveroso lanciare
un altro allarme a livello planetario: infatti è prevedibile che a breve termine le problematiche legate
all'invecchiamento avranno un impatto preoccupante per l'irrompere del fenomeno nei paesi in via di sviluppo.
Uno degli aspetti più importanti a livello sociale riguarda l'evoluzione degli indici di ricambio e di dipendenza
i quali mostrano che stiamo andando verso un sistema in cui aumenta considerevolmente il rapporto tra la
quota di popolazione attiva e quella che è uscita dal mercato del lavoro. Si provoca così nel "Welfare State"
un'onda d'urto che mette in discussione la sua stessa esistenza. In poco più di una generazione si è verificata
una vera e propria rivoluzione demografica che non si è affiancata ad un parallelo adeguamento delle strutture
sociali ed economiche. L'allungamento della vita media comporta una aumento della domanda di assistenza:
gli anziani sono infatti forti consumatori di servizi socio-sanitari, anche se tali servizi spesso non sono
utilizzati in modo adeguato. Attualmente, ed ancora di più in futuro, l'istituto "famiglia" si trova a dover
fornire cure, assistenza e sostegno economico ad un numero crescente di anziani e per un periodo più lungo
rispetto al passato.
Il progetto è orientato alla lotta alla solitudine intesa come creazione di relazioni di vita finalizzate al
miglioramento della qualità della condizione dell'anziano attraverso la creazione di un tessuto di coesione
sociale costituito da un patrimonio relazione, sociale, culturale e spirituale. In particolare il tema della qualità
della vita e cioè del "benessere" si affaccia in modo sempre più incisivo nei dibattiti sulla cosiddetta 'terza età'.
Emerge un concetto di benessere prevalentemente legato alla possibilità di vivere indipendenti, ovviamente a
partire da una buona condizione psico-fisica, e di 'mantenere relazioni interpersonali a dimostrare quanto una
rete consolidata di rapporti informali sia fondamentale come antidoto alla solitudine a quindi alla paura della
vecchiaia.
Il tema centrale del progetto è individuato nella necessità di ristrutturare ed organizzare una „presenza‟
volontaria che garantisca alle persone anziane e sole la possibilità della permanenza presso il proprio
domicilio, potendo contare su una relazione di vicinato attenta e sollecita.
PREMESSA
L‟ANAS NAZIONALE in collaborazione con Symposium e l‟EBLA, associazioni promotrici di attività
sociali e culturali col fine di sviluppare e consolidare il processo democratico e civile ed una cosciente
partecipazione del cittadino alla vita della Repubblica, cura l‟interesse della propria comunità, ne promuove e
coordina lo sviluppo. Nel raggiungimento delle proprie finalità mira alla tutela e alla prevenzione della
discriminazione, raccoglie e coordina le proposte avanzate dai cittadini e da altre associazioni, favorisce e
sviluppa modi di cooperazione con le organizzazioni sociali, promuove la solidarietà verso le fasce più
svantaggiate di coloro che vivono sul territorio, promuove politiche e programmi sociali, promuove il
pluralismo associativo e riconosce il ruolo della ricerca scientifica universitaria, favorisce le condizioni per
garantire pari opportunità, promuove progetti articolati di interventi nell‟ambito delle politiche sociali
EDUCAZIONE DEGLI ADULTI
Con l‟allungarsi della vita e il suo miglioramento qualitativo, anche in età avanzata, si assiste, a livello
mondiale, a un fiorire di attività di educazione formale, informale e non formale dedicate ad adulti e anziani.
L‟aumento esponenziale del numero di Università della Terza Età rappresenta la concretizzazione di tale
fenomeno. Si tratta di una realtà ormai fortemente consolidata anche in Italia. Studiare, imparare, scoprire
cose nuove… ne hanno infatti ancora voglia circa 200mila italiani anche dopo i cinquant‟anni. Nonostante
molti di essi possiedano già una cultura personale medio-alta, il desiderio di proseguire il cammino formativo
è ancora forte. Le università della terza età rispondono quindi a questi bisogni ma non solo. E‟ centrale infatti
anche il ruolo socializzante di tali iniziative: partecipando ad attività formative e culturali si sviluppano
capacità espressive e relazionali che permettono di vivere attivamente il presente e di non sentirsi emarginati
dalla società. I caratteri essenziali e vincenti di queste università sono riassumibili nell‟ampia scelta formativa
e nella possibilità offerta di stringere nuovi rapporti personali. L‟offerta è molto vasta e cerca di rispondere al
più ampio ventaglio di interessi: dall‟informatica alle lingue, dalla psicologia alla storia, senza trascurare
attività pratiche come cucina, pittura, biodanza e recitazione. E come in ogni scuola che si rispetti, non manca
la possibilità di fare gite, viaggi ed escursioni. La sfida, in coerenza con i valori e i principi delle associazioni
proponenti, è di raggiungere anche quella che è definita la “domanda debole”, di coinvolgere cioè gli adulti e
gli anziani più a rischio di emarginazione, che magari non conoscono le attività organizzate o che non riescono a esprimere e concretizzare i propri interessi.
Gli anziani, una risorsa
Gli anziani hanno dimostrato di poter continuare ad essere, malgrado la loro uscita dal processo produttivo,
una risorsa: per la famiglia, per la società nel suo complesso. Quasi un terzo degli over 65 è affiliato ad
un'associazione, un anziano su dieci svolge un'attività regolare di volontariato, con la motivazione prevalente
di "sostenere i più deboli". Uno dei tratti più rilevanti del volontariato degli anziani è dato dall'alto numero di
quelli che, a prescindere dall'adesione ad una organizzazione, si offrono alle famiglie e al proprio vicinato per
aiutare chi si trova in difficoltà.
Invecchiamento attivo